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HEREAFTER

C'è veramente qualcosa dopo?

"Una vita che riguarda solo la morte, non è vita" George Lonegan
Clint Eastwood ritorna. E lo fa in grande stile. Un nuovo film, una nuova avventura, gli stessi interrogativi di sempre. Con una novità: la sua incessante indagine sulla vita e sulla morte giunge finalmente ad una svolta. Quella di Eastwood è stata una evoluzione lenta, graduale, ma palpabile: dagli interrogativi morali con Million Dollar Baby, alla morte “lecita” nella veste di sacrificio con Gran Torino, fino alla sua ultima fatica. Che ha un nome: Hereafter.
Qui Eastwood smette di cercare risposte all’interno del percorso della vita, ma proietta i risultati delle proprie indagini nella rappresentazione di un mondo altro, lontano, fuori dal tempo e dallo spazio: l’hereafter, l’aldilà.
Eastwood immagina l’aldilà. E lo fa attraverso le voci dei tre protagonisti della vicenda, persone sconosciute e legate da un filo invisibile particolarmente profondo, che prima o poi si incontreranno e finiranno per sconvolgere le rispettive vite. C’è George, un operaio di fabbrica americano che è in grado di parlare con i morti, c’è Marie, una giornalista francese scampata per un soffio ad uno tsunami, e c’è Marcus, un bambino problematico distrutto dall’improvvisa morte del fratello gemello. Sono loro i prescelti da Eastwood per portare sulla scena i risultati delle sue ricerche che approdano, appunto, alla definizione di un mondo di luce al quale tutti noi siamo destinati. L’aldilà eastwoodiano ha dell’incredibile: è come un universo parallelo in cui tutto sembra sospeso, in cui si è pervasi da un totalizzante senso di pace interiore e in cui, su tutto, domina la luce. Una accecante luce bianca che aumenta la percezione di sospensione e che infonde quasi una sensazione di onniscienza.
È vero, ognuno di noi immagina diversamente quello che ci sarà dopo. Alcuni non sono neppure convinti che ci sia realmente un dopo. Non è un caso però che anche un regista del calibro di Eastwood abbia fatto i conti con questo interrogativo: qui non si parla più del senso della vita, del gauguiniano “Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?”. Si parla dell’altrettanto terrificante: “Cosa c’è dopo?”. L’interrogativo è ricorrente e tutti danno risposte diverse. Certo, la morte era, è e sempre sarà qualcosa di totalmente indefinibile ed inspiegabile. Nessuno è tornato indietro per descrivere cosa realmente si provi o cosa realmente ci sia dopo. La morte è l’ignoto. E l’ignoto si teme. E si tenta disperatamente di darsi risposte razionali, confortanti, rassicuranti. Ci si appiglia a qualsiasi cosa. Eastwood si è appigliato a questo mondo di luce che comunica con gli esseri umani solo attraverso “i prescelti”. George è uno di questi: ha un dono, è in grado di mettersi in contatto con i defunti e di provare per loro una sorta di empatia. George è Matt Damon, osannato dalla critica e dal pubblico per una interpretazione più che convincente e una più che evidente partecipazione. Probabilmente anche Damon, come tutti, è afflitto dagli stessi interrogativi.
 
Laura Savarino
HEREAFTER
(USA, 2010)
di Clint Eastwood
Durata: 129 minuti
Cast: Matt Damon, Cècile De France, George McLaren, Frankie McLaren, Joy Mohr, Bryce Dallas Howard
 
CURIOSITA'
Tra gli interpreti principali del film figura Matt Damon che, in passato, era già stato diretto da Eastwood in L’invincibile. Dal momento che le date di produzione erano in conflitto con gli impegni lavorativi già presi dall’attore in precedenza, non era sicura la sua partecipazione, ma Eastwood, pur di avere Damon nel cast, modificò personalmente il piano di produzione così da permettere all’attore di girare il thriller I guardiani del destino e di liberarsi per Hereafter.

Il resto del cast è composto da nomi internazionali: gli statunitensi Bryce Dallas Howard e Jay Mohr che interpretano rispettivamente la ragazza e il fratello del personaggio di Matt Damon. Un ruolo di spicco lo ha l’attrice belga Cécile de France, nel ruolo di una giornalista televisiva sopravvissuta ad uno tsunami; attori francesi che fanno parte del cast sono Thierry Neuvic e Mylène Jampanoï. A completare il cast vi sono i britannici Derek Jacobi, Lyndsey Marshal e i giovani fratelli gemelli Frankie e George McLaren, al loro esordio sul grande schermo.

A causa dello tsunami abbattutosi sul Giappone, il 14 marzo 2011 è stato deciso, da parte della Warner Japan, di ritirare il film dalla sale cinematografiche del Paese essendo stato giudicato non appropriato.
 
CITAZIONI
 “Se pensi di essere solo, stai tranquillo, non sei solo”.
George (Matt Damon)
 
“La vita è una scatola di cioccolatini, prima o poi si squaglia”.
George (Matt Damon)
 
“Il mio non è un dono… è una condanna!”
George (Matt Damon)


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