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A Ried im Innkreis, in Austria, dal 25 al 27 settembre

Devota 2009

Ried im Innkreis è una ridente cittadina dell’Austria Superiore (Ober Österreich) di cui abbiamo già avuto modo di parlare un paio d’anni fa in occasione di Devota 2007, la fiera austriaca dell’industria funeraria.
Centro agricolo di primaria importanza, Ried possiede un quartiere espositivo non molto grande, ma ben organizzato che ospita ogni anno parecchie manifestazioni anche al di fuori di quelle “storiche” che riguardano l’agricoltura e tutto ciò che ruota attorno ad essa. Esso, inoltre ed a conferma della buona salute di cui gode, è in continua espansione. Quest’anno abbiamo trovato un nuovo padiglione e tutto lo spiazzo antistante l’ingresso principale è stato ricoperto da una tettoia che protegge una zona dove, nel caso specifico, si è svolta una mostra funeraria di “sensibilizzazione” aperta al pubblico non addetto ai lavori.
La sua prossimità con la Germania, la cui frontiera dista pochi chilometri, ne fa un polo di attrazione anche per gli operatori (produttori ed imprese di onoranze funebri) d’oltre-Inn. L’Inn, come tutti sanno, è quel fiume che, nato dalle Alpi e dopo aver attraversato Innsbruck, la capitale del Tirolo, si getta nel maestoso Danubio all’altezza di Passau. Da esso si diparte, non molto distante dal suo punto di confluenza, la Salzach e cioè il fiume che attraversa la mai troppo lodata, per la sua bellezza e per la sua attività culturale, Salisburgo. Del resto la strada che da quest’ultima porta a Ried è un vero e proprio inno alla bellezza della natura. Sviluppandosi attraverso campagne verdi e rigogliose, ornate dalle spesso belle fattorie in legno, essa conduce, tra un saliscendi ed un altro e tra una curva ed una controcurva, il viaggiatore a destinazione quasi senza che egli se ne accorga affascinato com’è dalla bellezza dell’ambiente circostante. Tanto più gradevole il tragitto quanto più splende il sole. E dobbiamo riconoscere che quest’anno siamo stati ampiamente appagati da tale punto di vista. La capitale dell’Innviertel (così, “regione dell’Inn”, viene chiamato il territorio di cui Ried è il centro) ci ha accolti per tutta la durata del nostro soggiorno con un clima primaverile che ci ha fatto rimpiangere di esserci appesantiti (con i tempi che corrono ogni etto di bagaglio da trasportare in aereo rappresenta un serio problema) con ombrelli, loden, maglioni e tutta la panoplia antifreddo ed antipioggia.
Probabilmente madre natura voleva, a modo suo, gratificare gli sforzi tenaci e meritevoli di successo di Rudolf Kleewein, l’organizzatore di Devota sin dai suoi inizi di St. Polten, la bella cittadina non distante da Vienna sede dell’Accademia militare austriaca già ai tempi del “K&K - König und Kaiser”, re ed imperatore come veniva chiamato Francesco Giuseppe reggitore dell’immenso impero austro-ungarico. In un secondo tempo Devota si trasferì a Ried per una somma di ragioni tra le quali la prossimità con la Germania, locomotiva dell’Europa con tutto quello che ne consegue anche in ambito funerario. Per la quarta volta in otto anni abbiamo quindi intrapreso il cammino di Ried con la quasi certezza di partecipare ad un evento che, visti anche i risultati dell’edizione precedente, ci aspettavamo ricco di successo. Purtroppo le cose non sono andate come ci si attendeva. Non è il caso di drammatizzare, ma è certo che il primo giorno è stato piuttosto “calmo”, come del resto riconosciuto, con somma eleganza e rara onestà, dall’amico Rudolf nel discorso di benvenuto agli espositori nel corso della cena, eccellente ed abbondantemente innaffiata dall’ottima birra locale, organizzata per trecento persone alla sera della prima giornata. La correttezza dell’organizzatore si è spinta sino al punto (irraggiungibile, ci spiace pensarlo, dalle nostre parti) di riconoscere un calo, per il primo giorno, del quaranta per cento rispetto al 2007 e di presentare perciò le scuse ai partecipanti.
Comportamento ben lontano da quello di certi imbonitori che tutti ben conosciamo e che sono usi a tessere lodi sperticate e successi garantiti a certe manifestazioni prima ancora che esse si tengano e che si rivelano, alla resa dei conti, degli autentici “flop”. Ne abbiamo avuto un esempio recentemente in occasione di un evento, chiamiamolo così per carità di patria visto che esso s’è tenuto nel nostro Paese, che avrebbe dovuto essere il luogo d’incontro di mezza Italia, se non di tutta, e che in definitiva si è trasformato in “mercatino dell’usato”. Si può umanamente comprendere che chi sta dietro a tali iniziative possa rimanerci male. Meno comprensibile ai nostri occhi, e per certo meno elegante se non addirittura squallida, è l’attitudine di costoro la cui delusione alimenta l’invidia e che si attaccano al primo carrozzone traballante che incontrano. È così che recentemente, in occasione della fiera iberica, tali soggetti andavano in giro per gli stand annunciando la nascita, prossima, di una manifestazione fieristica specializzata destinata a cambiare la faccia del panorama funerario italiano. Nientepopodimenochè!
Manifestazione che già avrebbe dovuto tenersi il prossimo mese di novembre, ma che “per ragioni organizzative” sarebbe stata spostata di un anno per dar modo di raccogliere qualche sparuta adesione. Non solo, ma nella stessa Ried qualcuno è venuto a raccontarci che Tanexpo verserebbe in gravissime difficoltà. Per tranquillizzarlo e, nello stesso tempo, per dimostrargli la verità, gli abbiamo fatto prendere visione degli spazi già occupati a luglio 2009 e che tutti potrete verificare sul sito internet www.tanexpo.com. Con ciò ognuno potrà mettersi il cuore in pace constatando, in tempo reale, che le difficoltà non sono nostre, ma di chi vaneggia ed incomincia, cosa alquanto preoccupante per il mondo accademico, a pigliare i propri sogni per realtà.
Che poi qualcuno venga a mancare è fisiologico. Perché gli affari sono meno prosperi a causa della crisi, per errori strategici, perché, a causa di investimenti avventurosi, ci si ritrova con l’azienda fortemente svalutata e non si hanno quindi i mezzi per far fronte all’impegno economico che una manifestazione come Tanexpo inevitabilmente richiede. O perché, pare sia proprio così, qualcuno si è risentito per aver visto rifiutati inauditi e mai concessi privilegi rispetto ai propri ignari concorrenti e tenta di “stimolare” altri eventi per ottenerli.
Già due anni or sono, prima di Tanexpo 2008, voci dello stesso tenore circolavano in Italia e all’estero (in Francia e in Spagna, tanto per essere precisi). Abbiamo visto i risultati di tale campagna denigratoria. Li rivedremo fra sei mesi anche se, è vero, allora non c’erano di mezzo carabine o tondini. Ma proprio perché di ferraglia e di schioppi si tratta, “nous nous en fichons éperdument” (ce ne “impipiamo” altamente o, se si preferisce, “perdutamente ce ne f…reghiamo”, come dicono i nostri cugini d’oltralpe).
Ritornando alla fiera, dopo questa parentesi che forse non meritava, vista la taglia di certe persone ed i loro comportamenti, uno spazio così importante, diremo che dopo l’indubbia delusione della prima giornata le cose sono migliorate il sabato e la domenica. Andamento alquanto irregolare rispetto allo schema classico che già avevamo avuto modo di riscontrare quest’estate a Kielce in Polonia. In entrambe le località infatti l’ultimo giorno, che di solito vede una certa “calma” soprattutto al pomeriggio, è stato interessante. Oddio, non che ci fossero centinaia di visitatori, però ce n’erano ed anche, se stiamo a quello che alcuni espositori ci dicevano, interessanti dal punto di vista commerciale. Per modo che, nonostante il numero non elevatissimo si può ritenere che per la maggioranza delle aziende gli esiti siano stati, se non entusiasmanti, quantomeno soddisfacenti. Gli stessi italiani presenti (Ferrari, Pilato, La Leonessa, Intercar, Zorsol) ci hanno confermato il loro apprezzamento per l’organizzazione e sarebbero, se ci atteniamo a quanto riferitoci dall’amico Kleewein, intenzionati a ritornare tra due anni. Altre aziende sono state egualmente soddisfatte della partecipazione. Tra di esse molte tedesche. Si diceva, in apertura, che la localizzazione geografica fa di Ried un punto di riferimento per l’Austria e la vicina Germania, la Baviera in particolare. Ciò spiega probabilmente, assieme alla crisi, il calo dei visitatori. Infatti proprio durante il fine settimana si tenevano nella repubblica federale le elezioni legislative. Elezioni importantissime sia per la riconferma al cancellierato di Angela Merkel (che è stata rieletta), sia per la nuova coalizione di maggioranza di centro destra. Essa si è realizzata grazie al grosso balzo in avanti dei liberali e permetterà a quel paese di mettere in opera una politica più omogenea di quella che si poteva praticare nella passata legislatura quando s’era dovuti ricorrere ad un governo di unione nazionale (come se da noi ci fosse un governo PdL-PD) tra la CDU e l’SPD, grande perdente di questa tornata con più del 10% dei voti in meno.
Molti tedeschi, quindi, sono rimasti nel proprio paese per votare. Ed anche nella stessa Austria le molte elezioni amministrative che si tenevano lo stesso giorno hanno dissuaso dal venire un certo numero di visitatori.
Ciò detto, per quanto riguarda Tanexpo siamo stati estremamente soddisfatti di come sono andate le cose. Non solo abbiamo potuto reclutare qualche nuovo espositore per Bologna, ma abbiamo avuto modo di rivedere nel nostro stand molti amici italiani in visita, tra cui Gabriella Bondavalli col marito, tutti felici di venire a gustare un eccellente caffè italiano.
Tra i prodotti esposti in fiera molti riguardavano la cremazione, pratica che, in Austria come altrove, si sviluppa costantemente. Avevamo così, vicine di stand, le belle urne artistiche di Atelier Alba e di fronte le strutture della V+P destinate, sotto forma di pilastri, ad accogliere negli spazi cimiteriali le urne stesse. Più in là una impresa di “seebestattung” (funerali marini) vedeva in prima fila un giovane altoatesino della val Venosta trapiantato da moltissimi anni ormai in Germania dove, vicino a Brema, si trova il porto della sua flotta di battelli per trasportare ed immergere le urne in mare. Ci ha colpito il sapere che molti tedeschi dispongono che le proprie ceneri, anche quando muoiono in Germania, vengano immerse nei mari italiani non solo perché le acque mediterranee presentano una temperatura più gradevole di quelle del Baltico, ma soprattutto perché hanno amato, nonostante tutti i suoi difetti, il nostro bel paese (che rimane ancora bello nonostante gli scempi quotidiani di certi costruttori edili) e perché desiderano essere dispersi lì per l’eternità. Una delle mete preferite è Venezia dove lo scorso anno i nostri hanno avuto quattro interventi e dove c’è stato il caso, commovente, di quella ragazza diciottenne che, studentessa proprio a Venezia e sapendosi condannata, aveva chiesto che le sue ceneri riposassero nel mare dell’amata città dei Dogi. Sempre per quanto riguarda la cremazione abbiamo incontrato la svizzera Algordanza che produce diamanti a partire dalle ceneri e che ha ormai dei distributori in Italia. Contiamo di vederli a Bologna.
Una edizione di Devota, per concludere, di transizione. Attendiamo dunque il 2011 prima di ritornare in quelle terre e apprestiamoci a levare le vele per Mosca (Necropolis, 22-24 ottobre) ed immediatamente dopo (26-29 ottobre) per Boston dove si terrà l’annuale convention-esposizione della NFDA. A presto.
 
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